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VIVERE. MORIRE. RINASCERE. AMARE.

Anni fa rimasi affascinato dal pensiero di Jiddu Krishnamurti. L’essenza di uno dei suoi più grandi insegnamenti si poteva incorporare in 4 semplici parole.

Vivere, morire, rinascere, amare.

Secondo Krishnamurti non puoi essere un individuo completo (nel business, come nella vita), se prima non attraversi queste 4 stagioni. E’ impossibile.

Immagina questo.

Te per tutta la vita hai fatto quel lavoro lì. Un lavoro terribile che odiavi e che ti uccideva dentro.

Ma le persone ti hanno sempre osservato con ammirazione: “guarda quello lì, ha una tempra eccezionale, niente lo abbatte”. L’approvazione e il riconoscimento degli altri ti hanno sempre dato forza fino ad oggi. E quindi pensi di saper vivere.

Solo che non sai morire. Non sai cosa sia una rinascita.

D’un tratto ti offrono il lavoro dei tuoi sogni. Hai la possibilità di cambiare vita.

Pensi: “ottimo, si può fare”. Ma poi ci ripensi. E ci ripensi.

E dici: “Eh, però…”

Cosa faccio ora, cambio all’improvviso? E dopo come faccio, chi diavolo sono dopo io?

E’ comprensibile.

La tua mediocrità e lo schifo che fai è l’unica cosa che hai. E’ la tua unica certezza.

Ed è un po’ il macabro dramma umano…

E’ più confortante accettare lo squallore di qualcosa che conosci e controlli a fondo (per quanto ti faccia ribrezzo), piuttosto che accettare di fare un salto nel ‘buio’, perché poi… chissà come potrebbe finire.

Quindi, si.

Ti sei aggrappato a questo schifo di lavoro, e oggi anche se hai l’opportunità di cambiare e fare meglio, non lo fai.

E quindi torni al punto di partenza.

E il problema ti perseguiterà per tutta la vita.

Ma del resto tu sei il regista del mondo che vedi li fuori.

E tutte le volte che non sei capace di risolvere quel problema dentro di te… il problema ti RITORNA, in una forma o un’altra.

E quindi non mi stupisce se il 95% di coloro che mi scrivono non hanno le risorse necessarie per farcela. Lo capisci dalle parole che usano, confuse, terrorizzate, come queste:

“Lavoro come un maiale. Ogni giorno a rovinarmi la salute per la miseria di due soldi. E mi faccio schifo al cazzo per quanto mi odio. Il motivo? Che so qual è la soluzione ai miei problemi. La conosco perfettamente. Però non faccio nulla, non cambio nulla. Non ci provo nemmeno. Perché sono terrorizzato, bloccato.” – Vincenzo

Cosa puoi osservare in questo grido di Vincenzo?

Che le persone non hanno paura della morte. Le persone hanno paura di VIVERE.

Le persone si fermano tutte alla prima fase, vivono cioè una sola stagione della vita. E la cosa peggiore è che la vivono terrorizzati da questa fottutissima paura di sperimentarla in pieno.

Le 4 Stagioni della tua VITA

FASE 1: VIVERE

In questa prima fase in sostanza tu non capisci un cazzo. Non sai proprio quello che stai facendo qui sulla Terra. In breve, sei addormentato. Dipende da individuo a individuo, ma questa fase in genere dovrebbe terminare con l’adolescenza. Ironicamente l’80% delle persone si aggrappa a questa fase fino a portarsela dentro la tomba.

FASE 2: MORIRE

E qui è dove fai l’esperienza della MORTE. Vieni distrutto, sperimenti il dolore del tradimento, dell’abbandono, della perdita e vieni fatto a pezzi da qualcuno, dalla concorrenza, dal tuo partner, persino da coloro di cui ti fidavi di più. I ragazzini qui cadono. Se sopravvivi a questa fase diventi uomo. E quindi sei pronto per la fase 3.

FASE 3: RINASCERE

Se hai la forza di risorgere, arrivi alla terza fase, che è dove ti ricordi della lezione della morte ed inizi a guardare ogni aspetto della tua esistenza con occhi nuovi. E’ una rinascita appunto. Si verifica un’espansione della tua percezione sensoriale, interna ed esterna. L’intuito si acuisce, e l’animo si placa. Tante cose che prima ti sfuggivano adesso le cogli in pieno. Ed è solo la fase 3.

FASE 4: AMARE

Solo a questo punto, nella fase 4, sei capace di scusarti sinceramente (se hai inferto dolore a qualcuno), ringraziare per quanto hai ricevuto (nel bene e nel male), perdonare (chi ti ha fatto del male deliberamente) e amare una persona, un lavoro nuovo, una vita nuova. E’ a questo punto che assapori il gusto meraviglioso di questo miracolo che è ‘plasmare la realtà come nei tuoi sogni’, quando tutto è allineato con la tua essenza.

La cosa ironica è che la fase 4 è alla portata di tutti, se non fosse che tutti siamo bloccati dal compierla perchè…

Siamo tutti quanti aggrappati alla FASE 1

Si. La nostra mente è ancorata ad essa. Ed è così che sorgono mille problemi.

Problemi che sono l’espressione di un’unica paura: la paura di passare alla fase 2, cioè di fare il grande salto, di sopportare un fardello, di accettare una grande perdita, di accogliere un grande dolore, di rischiare, di fallire, di perdere tutto, di essere ANNIENTATI, dimenticati. Queste sono tutte espressioni della morte in VITA. E vanno affrontate di petto, una dopo l’altra.

Lo spiega bene Krishnamurti:

“Voglio cambiare.

Così mi do da fare per cambiare, mi dico che devo abbandonare questa o quella abitudine, che devo pensare in maniera diversa, devo agire in maniera diversa, devo spingere di più in una direzione e meno in un’altra.

Tutto questo implica uno sforzo tremendo e alla fine mi ritrovo ancora più depresso di prima, privo di qualsiasi valore.

E allora mi chiedo: ma che cos’è il vero cambiamento? Può cambiare un essere umano?

Perché qualunque cosa tocchiamo si trasforma in un problema?

Perché?

Perché tutto ciò che facciamo è un problema? Perché soffriamo? Perché il rapportarsi tra di noi è divenuto un problema? Perché ci sottoponiamo a questa vita piena di problemi?

Perché non mettiamo fine ai problemi, invece di portarceli appresso giorno dopo giorno, anno dopo anno?”

Vado contro i miei stessi interessi qui.

Perché senza problemi non ci sarebbero mercati. E noi marketer e copywriter non avremmo motivo di esistere in mancanza di problemi da risolvere. Saremmo figure inutili.

Ho fatto del marketing la mia missione. Ho realizzato che può essere usato per cambiare la vita delle persone.

Ma noi esistiamo perchè esistono i problemi. E la domanda rimane.

Il lavoro, il sesso, guadagnare soldi, pensare, sentire, avere esperienze… insomma, l’intera faccenda del vivere, perché è un problema?

La risposta se si indaga davvero a fondo è davvero … INQUIETANTE.

La nostra PAURA più GRANDE

Osserva attentamente. Forse non ci hai mai pensato. E’ comodo non pensarci.

Cosa succederebbe se tu domani svanissi dalla circolazione?

Cosa accadrebbe a chi ti circonda?

Cosa succederebbe? Quali vuoti lasceresti?

Ma soprattutto, quali memorie rimarrebbero?

Si. Ci sei arrivato.

La nostra paura più grande non è quella di morire. Ma quella di essere dimenticati. Di non contare più nulla, di essere niente, svanire dalla circolazione e perdere ogni senso.

Questa è la verità. Questa è la paura più grande di ogni essere umano.

Ed è proprio questa la SORGENTE di ogni problema che abbiamo in vita. E’ quel che ti blocca oltre ogni altra cosa. Ciò che più di ogni altro ostacolo ti impedisce di esprimerti nella pienezza di chi veramente sei.

Per mostrarti in atto il concetto, ti farò un esempio.

Chi si ricorda di Roberto Sartoris?

Roberto era un infomarketer di grande talento.

Aveva un blog di grande successo e stava davvero facendo la differenza qualitativa sul mercato. Aveva passione, stile, etica e buon gusto. Questo era il 2009.

Un giorno d’estate di qualche anno fa ha avuto un incidente ed è morto.

Oggi pochi si ricordano di lui nel nostro mercato, e voglio farlo io oggi. E non solo per ringraziarlo perchè in qualche modo è stato una delle mie prime ispirazioni quando iniziai questa strada online…

Ma anche per fare insieme a te un’altra riflessione parallela.

Se oggi sono in pochi a ricordarsi di lui, tra 10 anni nessuno ricorderà nemmeno della sua esistenza, e allora è come se non fosse mai esistito.

Il punto è questo.

Il tempo distorce, modifica e poi alla fine cancella tutto. Non c’è proprio scampo.

E se ci pensi è questa la nostra più grande paura, essere cancellati – annullati.

Perché uno può anche lasciare tutte le tracce positive possibili per rendere questo mondo un posto migliore, ma alla fine il risultato finale non cambia. Non siamo fatti per restare e questo è solo un transito verso l’ignoto.

Qualsiasi cosa tu credi ti appartenga in realtà è già perduta.

L’hai solo presa in prestito.

Nessuno è facilmente disposto ad accettarlo

Per esempio, i potenti del mondo non lo accettano e sottomettendo interi popoli alla servitù delle loro dinastie imperiali usuraie per generazioni e generazioni in questo modo hanno creato l’illusione della continuità … all’unico scopo di non far finire questo viaggio nel nulla
più totale.

Ma anche il loro tempo è finito.

Il tempo che ci è concesso per fare la differenza è fatto di soli pochi e brevi attimi.

Perchè l’unica cosa certa qui, l’unica cosa che conta davvero è che non esiste niente altro al di là di questo breve lasso che ti è concesso di vivere.

Hai solo questo momento.

Sei tu che devi vederlo. Sei tu che devi finalmente scegliere come viverlo.

Se nel sonnolento quotidiano tram tram, subendo passivamente ogni cosa che succede …

… o se sceglierai di essere diverso, un guerriero di luce

I guerrieri di luce un tempo marciavano su questa terra, continuavano a combattere anche se le fiamme li ardevano vivi, le saette tuonavano dal cielo e i gli oceani si riversavano su tutta la terra.

Mentre diventavano polvere i loro spiriti continuavano ad avanzare. Niente poteva abbatterli. Non potevano essere fermati da nulla. Anche se la loro carne cadeva a pezzi e restava solo polvere, polvere di stelle dei loro corpi.

Lo facevano per un solo motivo.

Avevano qualcosa da salvare, qualcuno da amare, qualcosa che risvegliava un frammento di infinito dentro di loro ad ogni secondo. Perchè ogni secondo vissuto era come l’ultimo e per questo diventava così prezioso.

E per questo diventavano così FORTI!

E, credici o no, ne so qualcosa …

Siamo come schegge di luce impazzita, senza meta, destinati a spegnerci ancora prima di illuminare qualcosa. Tutto questo a causa della condizione di oblio a cui questa Matrix, questo sistema ci ha indotto.

Ma forse, non tutto è perduto.

Da dove partire: Inizia a fare meno compromessi, da OGGI

Te lo dico chiaro: il compromesso UCCIDE.

Nel momento in cui fai compromessi e perdi la tua individualità, hai perso ogni cosa, ti sei suicidato.

Quindi, non fare mai compromessi su qualsiasi cosa. Quel compromesso è l’inizio della tua distruzione.

Non voglio dire che devi essere testardo. Se vedi che una cosa è giusta, falla. Seguila pure.

Ma nel momento in cui realizzi che una cosa non è giusta, allora, anche se tutto il mondo sente che è giusta, per te non può esserlo.

E allora mantieni la tua posizione. Ciò ti darà vigore, ti darà forza, ti darà una sicura integrità.

Ma scusa, in questo modo non divento un egoista?

No!

Se sei un egoista prima o poi farai dei compromessi.

Qualsiasi gruppo, qualsiasi società, qualsiasi nazione ti aiuta solo a essere più egoista, e tu semplicemente ti adatterai a quella società.

Non piegarsi, richiede un coraggio tremendo, un forte senso di libertà, altrimenti non potresti resistere da solo contro tutto il mondo.

Tutto questo per molti è troppo.

Ecco perché alla fine, tutti scelgono di agire in DISACCORDO con la propria natura, accettando la ghiotta offerta di un biglietto GRATIS (di sola andata) verso un luogo molto lontano da quello che è il nostro vero destino.

Il biglietto per l’Inferno (e come tutti lo compriamo da vivi)

Vedi, gli individui sono stati educati alla paura di sé e dei loro sentimenti.

Tutti parlano di amore, ma è una parola vuota: in realtà si ha paura dell’amore e dei sentimenti, perché sono elementi perturbatori e possono portare sofferenza. Per cui tutti recitiamo l’amore. Così come tutti recitiamo la parte della libertà.

Per esempio, le persone sostengono di voler essere libere, tutti insistono sul valore della libertà quale bene più grande prezioso e sacro, ma è una menzogna.

Gli individui in realtà sono terrorizzati dall’idea di essere davvero liberi e liberati, e si aggrappano alle proprie catene contrastando con ogni mezzo chiunque tenti di spezzargliele, perchè quelle catene sono l’unica loro certezza.

La verità è che nessuno vuole svelare a sé stesso, senza reticenze, le proprie paure più profonde. Perché se lo facesse, non avrebbe più alcuna paura a cui aggrapparsi.

Ironicamente, è proprio il biglietto perfetto per andare dritti all’inferno da VIVI, piuttosto che lasciarsi andare. E vivere davvero, qui e ora.

Ma questo è come siamo tutti. Ed è molto triste.

3 momenti di estasi che ho toccato personalmente

Personalmente 3 sole cose mi hanno dato estasi nel corso della mia vita: generare ricchezza online, aiutare chi soffre e amare una donna. Ho sempre messo una passione fuori dal mondo in queste 3 sole cose.

Ma mi è costata cara.

Per te forse la passione ha a che fare soltanto col sesso, o magari sei uno di quelli che soffre “appassionatamente” e poi cerca di porre fine al proprio dolore andando a cercare qualcuno su cui scaricarne tutto il peso.

Ma per me la passione è ben altro.

È un’estrema sensibilità a tutto, alla sporcizia, allo squallore, alla povertà, alle enormi ricchezze, alla corruzione, alla bellezza di un albero o di un uccello, allo scorrere delle acque, al riflesso del cielo in uno stagno, nella luce della sera.

E senza passione la vita diventa vuota, superficiale, insignificante.

I vizi, l’alcool, le droghe, il sesso insensato, diventano tutti modi per gettarsi nel fango della dimenticanza. Per non farsi divorare dal vuoto dell’anima che tutto sovrasta nella vita di molti di noi.

Perché ne siete così ossessionati?

Io lo so.

Quando una sola cosa nella vita rappresenta una via di fuga estrema, una possibilità di dimenticare se stessi completamente, sia pure per una manciata di secondi, ci si aggrappa ad essa poiché quello è l’unico momento in cui si è felici.

Ogni altro aspetto dell’esistenza a cui ci si accosta si tramuta in un incubo, una fonte di sofferenza e dolore, così ci si aggrappa all’unica cosa che assicura l’oblio totale di sé. Ma dopo poco anch’essa si tramuta in un incubo, perché nessuno vuole esserne schiavo.

Ci hai mai pensato?

Puoi essere scrittore, poeta, pittore, politico o cantante, ma qualunque cosa fai vuoi essere famoso a tutti i costi.

Perché?

Perché in realtà non ami quello che fai. Perché la creatività non ha nome. E proprio perché non sai che cosa sia la creatività, vivi miseramente.

Se veramente amassi cantare, dipingere o scrivere poesie, non ti importerebbe affatto di diventare famoso.

Poiché non ami quello che fai, allora hai bisogno della notorietà per sentirti appagato, sollevato.

Ma non è colpa tua…

Ne ho parlato in questo recente articolo, l’educazione che hai ricevuto è corrotta.

E lo è perché non ti prepara all’efficienza, ma all’autosabotaggio. Inoltre, cosa ancora più grave, ti insegna ad amare il successo e non quello che fai.

Il risultato è diventato più importante dell’azione.

Ora, forse qualcuno mi prenderà per pazzo, perchè quanto sto per dirti, apparentemente va contro le logiche del marketing. Ma ci tengo a dire questo.

E’ una buona cosa tenere nascosto il proprio talento, sotto certi versi, rimanere sconosciuto, amare quello che fai senza minimamente vantartene.

È bello essere gentili senza che nessuno lo sappia.

Questo non ti permetterà di diventare famoso, non ti renderà celebre, non ti offrirà prestigio, nè fama o successo.

I politici non verranno a bussare alla tua porta.

Ma tu diventerai un essere umano creativo, capace di vivere senza alcun bisogno di farti ‘ri-conoscere’.

E alla fine del percorso, ti accorgerai che l’unica cosa che conta (sia nel business che nella vita) è questo ‘strano’ GIOCO che io chiamo ‘l’arte di cadere in su’.

L’arte di cadere in sù…

Nella vita le cadute sono inevitabili. E prima o poi anche molto dure.

Una persona intelligente comprende ben presto che per vincere, più che imparare a non cadere, è fondamentale imparare a rialzarsi velocemente.

Se reggi il gioco, cresci molto più rapidamente. Questa è ciò che io chiamo l’arte del cadere ‘in su’.

Ed è importante perché…

Non puoi sconfiggere la morte.

Ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.

E più impari a farlo di frequente e più luce ci sarà. Perché nessuno può prevederlo quando tutto deve finire. Non ti avvisano.

Non c’è niente che tu possa fare. Non ti chiamano all’appello. Non fanno il tuo nome in classe, dove qualcuno potrebbe sussurrare all’orecchio della tua ombra “Signor Rossi? …. ASSENTE”.

Questo piano è un gioco di sole 4 parole.

Vivere. Morire. Rinascere. Amare.

Non c’è altro. Davvero niente di altro. Sono 4 stagioni. Viviamole in un giorno solo, come fossimo DEI & RE, non da miserabili.

Valerio Conti

P.S. Lo ammetto, la voglia di lasciarti con un link da cliccare era forte, ma oggi rompiamo le regole, e piuttosto che passarti il solito link all’offerta del giorno, ti voglio lasciare all’ascolto di un artista che a me piace molto. E’ una canzone di Neal Morse. Il brano, oltre ad essere molto musicale, ha dalla sua un testo molto significativo che chiude il cerchio concettuale aperto da questo articolo (trascrizione del testo in Italiano inclusa).

Clicca qui per ascoltare la canzone

IL SOGNO

Voglio addormentarmi in un posto lontano.
E fare sogni di una terra al di fuori del tempo e dello spazio
di cui ho letto una volta.
Anche se non l’ho mai vista, se non nei miei sogni.
E vorrei guardarti attraverso gli occhi di un bambino.
Non voglio più essere schiavo, né Re.
Voglio solo decidere, senza dire una parola.

“L’amore ti sta aspettando”, ed egli pianse.
“Lo puoi solo prendere in prestito, mi dispiace”.
“Ti lascerà qui domani”.
Alla fine io, te, noi tutti cerchiamo ciò che c’è al di là.
È la vita che ti aspetta e ti meriti.
Ma nessuno la potrà creare al posto tuo.
Sarai solo tu a decidere …
…quanto reale potrà essere.
Nel luogo senza memorie.

32 commenti in “VIVERE. MORIRE. RINASCERE. AMARE.

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Giuseppina Cipriani

Valerio grazie ti leggo sempre sei interessante ma io da tempo ho conosciuto
lo yoga della risata e lo faccio come un lavoro mi da tante soddisfazioni il CP
lo guardo meno e non sono interessata ad altro grazie per tutto quello che
ho appreso ogni cosa al suo posto tanti Saluti

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Giuseppina, non ho mai provato lo Yoga della risata. Lo consigliresti? Scusa la domanda, ma cosa intendi con CP?

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Vivere, Morire, Rinascere, Amare.
Pensieri che fanno riflettere e mi confermano la mia convinzione che la morte non esiste, quindi tolgo subito il verbo Morire. Resta il Vivere amando e poi rinascendo. Tutto qui. Vivere come? Ascoltando l’istinto che ci conduce ad Amare, perché siamo nati per amare e rinasceremo in un luogo, in un tempo, in un corpo che ci saremo meritati, proprio con quel livello d’amore. Grazie Valerio per questi forti richiami alla riflessione. Nonno Mario

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Grazie Mario, sapevo che era un articolo difficile, non mi aspettavo che venisse letto fino alla fine, ma ci tenevo a scrivere le mie ultime riflessioni e lasciarle impresse qui in questo luogo.

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Andrey

Ciao Valerio, ti seguo da un po’ ormai e sei un punto di riferimento. Ho sempre scritto nella vita e oggi ne sto facendo un mestiere anche grazie a te. Nel panorama italiano, tra tutti quelli da cui ho appreso fino ad ora, sei sicuramente un modello (per me) che risuona più di altri con le mie corde. Ogni volta che ti leggo, mi dico: cazzo, voglio scrivere suscitando negli altri le stesse cose che provo io mentre divoro i tuoi Copy.

Ho apprezzato particolarmente questo articolo (come l’email che mi ha condotto qui… ormai le apro anche solo per studiarle).

Ho trovato molto interessante questa tua rivisitazione del buon Jiddu e come hai plasmato il suo lascito e le sue parole per “portare acqua al tuo mulino” (passami l’espressione).

No! Non è una critica… anzi.

Considero questo post l’ennesima perla da parte tua in un mare di contenuti web che rasentano il vuoto cosmico 🙂

Anche se – in questo caso soltanto – più per la forma, l’empatia e perché è impossibile scollarsi dalle righe.

Per la sostanza invece, non scenderò nel merito, perché non ti conosco, né so nulla di te, né di quanto hai avuto modo di seguire la direzione a cui il “pensiero” di Jiddu conduca, se applicato alla lettera…

Ma sono curioso e te lo voglio chiedere:

Il tuo rapporto con il suo “messaggio” è rimasto al livello di una impegnata lettura e riflessione esistenziale o si è trasformato in una pratica?

A prescindere, grazie per esserti aperto. Spero di rileggerti presto 😉

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Andrey, saranno 20 anni che mi occupo anche di queste tematiche, che non hanno niente a che fare con il business, ovviamente il rapporto con il messaggio di questo grande maestro non è per nulla superficiale, avendo divorato una montagna di suoi libri e insegnamenti. E credo, sicuramente, di averlo trasformato in pratica, almeno in parte.

Onestamente, trovo difficile dire quanto io sia andato in profondità, ma sicuramente non sono al livello del ‘dilettante’ che non sa fare due accordi sulla testiera, passami la metafora. Credo che dopo 20 anni che fai tuoi certi modi, certe pratiche, alcune cose diventano parte di te, e vai oltre la mente razionale.

Cosa chiaramente che non può accadere in 1 giorno o 1 mese …

Questo articolo è un eccezione, perchè credo di essere riuscito nel difficile intento di far percepire l’esperienza diretta cercando di andare oltre le parole, ed è molto difficile ripeterlo. Concludo ringraziandoti per la stima e grazie a te per il bellissimo messaggio. Solo cose positive per te. V.

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Andrey

Grazie mille per la tua disponibilità e la tua risposta. Parte delle corde che hai toccato dentro di te, risuonano in me, quasi in ogni tuo copy e suscitano un ri-conoscimento al di là delle righe stesse. Il mio “personale” scopo, da quando scrivo, non è mai stato rivolto verso l’esterno, né all’ottenimento di chissà quale fama o successo. Bensì quello di usare la scrittura come strumento di indagine profonda, i cui risultati (in termini di consapevolezza emersa) hanno chiesto sempre a gran voce di essere condivisi. Come se non mi appartenessero davvero, ma dovessero essere messe a disposizione di altri. Oggi, che sono sulla via del discepolato del copywriting, sento ancora più vera questa stessa missione. Grazie ancora per il confronto 🙏 Mi piacerebbe approfondire questa relazione tra pratica interiore e l’arte del copy.

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Milena Pellone

Carissimo Valerio

L’ammiro per la costanza che ha.
Mi sento in dovere di risponderle. Ho 75 anni. Non mi spaventano. Anzi, mi hanno insegnato molto. Sono 7 mesi che mi sto dedicando, con molto interesse, alla lingua inglese, con grande soddisfazione. Non ho intenzione di mollare.
La vita mi ha dato tanto. Quello di cui sono fiera, e ringrazio Dio di avermelo donato, è il mio carattere. Sono molto positiva. Le avversità della vita le ho affrontate abbastanza bene, anche se qualcuna mi ha fatto vacillare. Mi sono ripresa bene. Mi è sempre presente la guida Divina. Me l’ha inculcata mia madre.
No, non appartengo a quelle persone che stanno in chiesa dalla mattina alla sera
per pettegolare. La Messa preferisco, la domenica, ascoltarla per televisione. Nella tranquillità della mia casa. In chiesa amo andare quando, possibilmente non c’è nessuno, o pochi. Tutto questo non vuol dire che sono poco socievole.

Le auguro ogni bene e saluto cordialmente
Milena Pellone

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Grazie Milena, per avermi letto e aver voluto condividere un pò di te. Ti auguro ogni bene anche io.

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Alberto

Grazie Valerio per l’occasione d’intesna riflessione, penso che si possa riassumenre tutto in questo concetto di Passione che esprimi con grande semplicità e che condivido…

“Ma per me la passione è ben altro.

È un’estrema sensibilità a tutto, alla sporcizia, allo squallore, alla povertà, alle enormi ricchezze, alla corruzione, alla bellezza di un albero o di un uccello, allo scorrere delle acque, al riflesso del cielo in uno stagno, nella luce della sera.

E senza passione la vita diventa vuota, superficiale, insignificante.”

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Grazie a te Alberto. Si quello è un passaggio fondamentale. In effetti si può riassumere tutto in questa frase.

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Ciao Valerio ho una grande stima nei tuoi confronti perché ti reputo il miglior copywriter in Italia (e conoscono praticamente tutti i migliori)!
Ma oggi mi hai sbalordito, oltre essere il migliore in quello che fai sei davvero un grande uomo!
Complimenti di cuore ! Grande grande Valerio

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Non penso di meritare tanto, ma grazie per queste parole gentili Luigi.
Sei sincero e lo apprezzo. Ti sono grato!

Valerio

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Caro Valerio articolo complicato, impegnativo, ci sarebbe da confrontarsi un bel po’ su questo amico mio.

Francamente non capisco cosa ti abbia portato a toccare un tema così profondo (non che non me lo aspettassi da te, so quanto sei profondo). Comunque mi turba un po’. Dimmi solo che significa “ci tenevo a scrivere le mie ultime riflessioni e lasciarle impresse qui in questo luogo”?

Per quel che riguarda l’articolo in generale, concordo al 100% con quanto ha scritto Alberto…

Invece sul concetto di vivere veramente, hai mai letto “il deserto dei tartari”? Io mi sono spesso immedesimato in una situazione simile…assurda?!?

Un abbraccio

P.S.: secondo me dovresti rimettere il plugin per iscriversi ai commenti, almeno uno che vuol seguire sa se qualcuno risponde… 😉

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Ciao Marco, ultime riflessioni QUI sono intese come ‘le più recenti’ non certo ULTIME :-). Non ho mai letto “il deserto dei tartari”, ho visto adesso su Wikipedia di che parla, deve essere interessante. Sarà la mia prossima lettura!

Riguardo il cosa mi abbia spinto a scrivere un articolo del genere, in realtà lo avevo in cantiere da molti mesi, da quando ho visto il film ‘Collateral Beauty. Adesso i tempi erano maturi per pubblicarlo.

Volevo che affrontasse di petto i 3 pilastri della vita di tutti noi e che prima o poi dobbiamo affrontare, e che poi sono le 3 principali motivazioni che inducono anche all’acquisto, visto che secondo una interessante teoria una campagna di successo si basa su tre valori fondamentali: amore, tempo e morte. Prendere di petto questi 3 delicati temi implica una reale apertura del cuore, quindi se sei un venditore ‘artificiale’ non riuscirai mai a essere ‘vero’ in queste 3 tematiche. E le persone se ne accorgeranno.

Poi alla fine sono andato molto oltre, citando Krishnamurti, e recuperando alcuni passaggi delle migliori email che ho inviato negli anni via newsletter.

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Dimenticavo, molto bello il brano…

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Articolo ispiratissimo! 🙂
Ed ha ispirato moltissimo anche me!
Mentre leggevo le 4 stagioni, rivedevo la mia vita quando ero avvocato per compiacere gli altri e per fare soldi… poi arrivò Ricchezza Vera e la mia vita cambiò radicamente!
Oggi leggo questo articolo in un altro momento di “morte”… sto già rinascendo… mi sta aiutando molto la cura del corpo…
Un altro punto illuminante per me è stato quello del diventare famoso… e del concentrarsi sul risultato e non sull’azione… mi ha fatto sentire uno stupido… è molto facile cascare in queste trappole dell’ego!
Effettivamente il solo pensiero di non dover più rincorrere la fama o il successo mi ha alleggerito 100kg! 😀
E’ comunque una riflessione che ho già fatto in passato e mi sono distaccato da questi bisogni dell’ego… ma rileggerlo è comunque… LIBERATORIO.
Ecco, questo tuo post è soprattutto LIBERATORIO. Meravigliosamente LIBERATORIO! 🙂
Grazie di cuore caro mio… qualunque cosa ti abbia ispirato a scrivere questo post è qualcosa che è valso la pena vivere… perchè hai fatto del bene a chi ti ha letto! 😉
1abbraccio da cuore a cuore!
Josè

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Grazie Josè… sono lieto che ti abbia non solo ispirato, ma che ti abbia fatto sentire una sensazione di liberazione mentre lo leggevi. Mi sembra surreale che questo articolo sia riuscito in questo intento, ma sono felice che sia così. Un abbraccio dal mio cuore al tuo, ricambiato!

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Pierluigi

Ciao Valerio,voglio solo ricordarti che il ripetere le stesse,a volte noiose, cose si chiama TRAN TRAN…
Il TRAM e’ quel veicolo che viaggia nelle citta’ sulle rotaie!
Con simpatia,
Gigi.

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Simpaticone GIGI. La noia che ti suscita questo articolo indica che semplicemente la pensiamo diversamente e abbiamo valori DIFFERENTI. Rispetto i punti di vista degli altri, anche quando si velano di finto sarcasmo e consigli spassionati gratuiti. Sicuramente non è il tuo caso. Un salutone, con simpatia.

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christian Salzone

Articolo bellissimo e molto veritiero. Viviamo spesso una vita funestata da mille paure e ci dimentichiamo (o non sappiamo) come vivere appieno ogni attimo della nostra esistenza. Ho riflettuto molto spesso su tutto ciò ed anch’io sono consapevole di avere, come la maggior parte delle persone del resto, questo grande limite, ma ci sto lavorando. Complimenti vivissimi Valerio, quello che hai scritto è una vera lezione di vita, bisognerebbe leggerlo ogni giorno appena alzati per non scordarlo mai ed affrontare la giornata e tutte le vicissitudini connesse nel modo migliore.

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Ti sono grato Christian, era proprio lo scopo dell’articolo. Dare forza, e scrollare la mente, il cuore e l’anima a tutti, in particolare a quelle persone che stanno attraversando un momento difficile della loro vita e sono in difficoltà. Un grande abbraccio!

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Sto lavorando sul mio nuovo progetto di infomarketing, e mi sono concesso una distrazione per leggere questo articolo. Grave errore…;)
Riflessioni molto profonde. Vedi, il punto non è essere dimenticati. Quanti miliardi di persone ci hanno preceduto in questo mondo? E quale percentuale viene ricordata?
Statisticamente, la probabilità di rimanere nella memoria degli uomini è prossima allo zero.
E se anche fossimo ricordati? Grandi uomini della storia, che conosciamo tutti, sono ugualmente morti.
Come per esempio Napoleone: fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza…

No.
Non è questa la soluzione.
L’uomo nasce per vivere. Per questo ha innato l’orrore della morte.
Se non ci fosse vita, vera vita, vita eterna dopo la morte, non avrebbe senso vivere.
La tua riflessione è profonda, ma si ferma sulla soglia del mistero.

Ti auguro di varcarla.

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Non ho intenzione di varcarla, grazie. Tuttavia nulla è certo. Questo Articolo voleva semplicemente offrire spunti di riflessione, in questo caso le mie personali, non risposte a domande individuali o soggettive. Ognuno vive la sua verità.

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Grazie Valerio, questo passaggio dell’articolo ora me lo stampo e lo appendo dappertutto in modo da mantenerlo sempre in mente:

“Avevano qualcosa da salvare, qualcuno da amare, qualcosa che risvegliava un frammento di infinito dentro di loro ad ogni secondo. Perchè ogni secondo vissuto era come l’ultimo e per questo diventava così prezioso.

E per questo diventavano così FORTI!”

Un abbraccio

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Grazie Amos! E’ bello rivederti qui. Spero di averti ispirato. Abbraccio ricambiato!

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rocco

Grande Valerio, i tuoi profondi pensieri e le tue lettere… mi vergogno un po’ perchè molti mi deriderebbero… ma oggi leggendo questo ho pianto molto, avvolto nel mio mantello di solitudine, mi ha toccato il cuore e l’anima, poichè io ho pensato molte volte a tutto quello che hai scritto, ma con dignità, orgoglio e perseveranza mi sono anche detto che finalmente sto facendo il cambiamento e questo grazie a te che con i tuoi pensieri colpisci anche l’animo più solo. Mi sono prefissato di farcela nonostante abbia ormai dato tutto il mio amore e tutti i miei beni per aiutare intere famiglie. Ma non mi pento di nulla e sono pronto a ricominciare una nuova vita per dare amore per le cose e persone. grazie di cuore, ti auguro un felice Natale e che il nuovo anno ci porti serenità e amore. I tuoi pensieri profondi mi aiuteranno in queste feste, starò bene da solo. Come diceva Osho chi sta bene da solo sta bene con tutti… grazie Valerio che la luce sia sempre con te.

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Rocco, ti sento molto vicino. Non mollare mai. Avremo sempre alti e bassi, questa vita colpisce duro. Citi bene Osho, grande maestro, nei momenti difficili tante volte in passato le sue parole mi hanno dato tanta forza e coraggio. Ho imparato a non mollare. E ho capito che in ogni caso niente dura per sempre, nemmeno il dolore. Dopo tutto il segreto per farlo passare in fretta è semplicemente osservarlo e immergersi in esso, tuffartici proprio senza evitarlo, guardarlo in faccia in tutto il suo spaventoso orrore. Sentire completamente come ti spacca in due. E poi… incredibile, dopo un po’ non fa più così paura. Anzi, diventa il tuo migliore alleato. E quando riesci a fare questo, davvero niente può più fermarti. Rocco voglio anche dirti, che in qualsiasi momento puoi scrivermi. La mia email la conosci. Ti abbraccio.

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Mr. Ripe

Belle parole, bellissima filosofia, ma unire questo con il marketing è “perverso”. I poteri spirituali che nascono da questa filosofia non dovrebbero essere usati nel marketing. Tipo Italo Cillo che ha fatto della spiritualità un business.

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Ma non è necessariamente unita al marketing. In questo caso si tratta di una filosofia di pura condivisione di valori. E Italo non penso abbia fatto male a cercare un’unificazione tra sprito e marketing. E’ come unire il sacro e il profano, l’unificazione degli opposti. Difficile, ma non impossibile.

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pino Garone

Mi piace il tema, condivido il contenuto, complimenti per la forma, mossa azzeccata chiudendo con un brano musicale. P. S. da oggi ti seguo!

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elena

Molto interessante questa visione in linea con il modo di vedere la vita che ho da circa 8 anni (mi sento meno sola e matta). Sicuramente non facile per la maggior parte ma è importante provarci per la nostra anima, per la nostra essenza.
Grazie Valerio per le tue riflessioni esistenziali che condividi con noi.

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