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I 4 livelli di un super funnel di vendita

Esistono fondalmentalmente 4 livelli di profondità dentro un funnel di infoprodotti. Coprirli tutti significa portare il proprio business verso un reddito potenziale da cifre a 4-5 zeri all’anno, in maniera assolutamente slegata dalle condizioni dell’economia, e con rendite sempre più automatizzate.

La maggior parte degli infomarketers ne copre solo due. In questo articolo li analizziamo tutti e 4. In più ci sarà anche una sorpresa nel finale…

1° livello (Lead Magnet)

Primo tra tutti. Il prodotto gratuito, anche chiamato lead magnet. Si parte sempre da qui.

Si tratta di qualcosa che regalerai in esclusiva ai tuoi iscritti per rafforzare la tua posizione nel mercato, per aumentare la credibilità e per dare valore in anticipo, prima ancora di chiedere del denaro alle persone, offrendo appunto un assaggio di ciò che sono i tuoi prodotti e servizi.

E’ sufficiente un report di sole 7 pagine, contente una soluzione ‘istantanea’ ad uno specifico problema che sta avendo il tuo cliente.

Una cosa che molti dimenticano è che tale pezzo di contenuto dovrebbe fin dalle prime mosse essere correlato (anche indirettamente) alla formazione a più alto costo che offrirai successivamente.

Vuoi fare questo per attrarre nel tuo sistema proprio le persone che saranno interessate al prodotto a più costoso del tuo mercato di nicchia, quindi i tuoi clienti più qualificati.

Ecco un esempio di optin page che ‘vende’ ciò che si definisce Lead Magnet.

A questo punto devo darti subito un avvertimento! Non dare via la baracca per nulla. Se lo fai attrarrai solo cercatori di gratis e perditempo.

Assicurati invece che ogni contenuto gratuito che rilascerai abbia uno scopo ben preciso, che sia pensato per far desiderare il seguito, che sia solido e conciso, e che lasci aperte le porte per l’approfondimento.

In questo modo le persone che lo consulteranno saranno facilmente convertite in clienti di front end, sia per la rapidità d’azione del contenuto (che deve essere schiacciante e in grado di risolvere un problema SUBITO), e anche per l’efficacia di un buon sistema di email marketing (che segue in follow up il cliente).

2° livello (Tripwire)

Nel secondo livello posizioniamo il prodotto low cost, anche chiamato Tripwire.

In questa fase, piuttosto che creare un ebook (150-250 pagine) come vorrebbe la vecchia scuola, ti suggerisco di “COMPRIMERE” l’informazione in un report (30-40 pagine – max 7 euro) o un SUPER REPORT (15-30 pagine Max 37 euro).

Ora mentre i singoli contenuti gratuiti possono essere facilmente offerti alle persone tramite una semplice head-line e una call to action con richiesta di contatto (il più semplice tipo di pagina cattura nome), a partire dai singoli prodotti di front end a basso costo (chimati anche Tripwire) questo processo non è più efficace.

Infatti la vendita di prodotti richiede la creazione di pagine più complesse, che come sicuramente saprai si chiamano sales letter, o lettere di vendita. Per prodotti simili comunque le sales letter non hanno bisogno di essere troppo complesse e sofisticate, è sufficiente seguire uno schema totalmente basato sull’offerta.

Un esempio di questo tipo lo trovi guardando la lettera di presentazione delle 10 Chiavi

Ciò che dobbiamo ricordare in questa fase è che le persone stanno pagando per la prima volta per ricevere le nostre informazioni. E se il tuo prodotto non supera le loro aspettative subito, allora avrai fallito in partenza. Dopo recuperare la faccia è più difficile.

All’inizio il tuo scopo non è fare profitto dai Tripwire che rilascerai, vuoi invece dare grossa visibilità a questi contenuti e dare altissimo valore a prezzi accessibili per accrescere rapidamente la tua mailing list, in tempi estremamente compressi.

NOTA: E’ facile estrarre un lead magnet dal contenuto stesso del tripwire. Quando arrivi ad un punto di svolta, ad esempio un pezzo di informazione che accende una grande idea, oppure un passaggio che ti fa esclamare “wow, non ho mai sentito questo prima!”, estrai quel pezzo e regalalo gratis al tuo pubblico.

3° livello (Core offer)

La maggior parte dei marketer nemmeno arriva al terzo stadio e si ferma al front end. La terza parte dell’imbuto di marketing è rappresentata da quella che si definisce Core offer.

Questo tipo di prodotto dovrebbe essere venduto tra i 77 e i 197 euro. Potrebbe facilmente essere consegnato sotto forma di programma diviso in moduli – e ogni modulo può essere costituito da un SUPER REPORT.

Ogni modulo risolve uno specifico problema del tuo cliente, attraverso un processo in FASI, che una volta completate aiuteranno il tuo cliente a risolvere un problema più ‘ampio’ o a realizzare il suo ‘obiettivo finale’, che gli consentirà di ottenere il risultato sul lungo termine che si prefigeva.

In questa fase tutti si perdono. Ecco perchè:

1) Per vendere un prodotto di fascia medio/alta è necessario creare pagine di vendite più complesse e non tutti sanno farle, o vogliono delegarne la creazione

2) I pochi che creano Core Offer saltano tutto il lavoro preliminare di valore fatto nel Tripwire, con fallimento assicurato

NOTA: E’ facile estrarre uno dei ‘moduli / capitoli’ dal contenuto stesso della core offer per creare un TRIPWIRE veloce.

4° livello (Profit Maximizer)

Il quarto tipo di prodotto che vorremo creare è quello che si definisce ‘Profit Maximizer. Si tratta della tua offerta FORTE, che potrai offrire a fasce di prezzo da 500 euro in sù.

E’ il caso di consulenze, coaching, servizi chiavi in mano.

Chiedere un prezzo molto alto può essere giustificato solo da un’interazione TOTALE con l’insegnante-coach-istruttore-venditore che deve secondo me accompagnare passo-passo il proprio cliente prendendolo per mano verso ogni singola fase del processo di apprendimento nel superare i propri ostacoli.

Altre volte si tratta semplicemente di offrire un servizio chiavi in mano, cioè in alcuni casi (e in alcune nicchie) tu fare tutto il lavoro al posto suo per aiutarlo a realizzare il suo obiettivo.

Di certo una tipologia di prodotto del genere attrarrà principalmente i tuoi clienti di lunga durata, non il primo pinco palla.

Questo tipo di clientela viene da te dopo aver acquistato praticamente OGNI COSA che hai creato e prodotto. Per conseguenza diretta il numero di vendite si riduce di molto ma in compenso puoi stabilire un maggior contatto e seguire singolarmente i clienti con più efficienza

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Ecco, questo è in sintesi come dovresti organizzarti quando hai già buttato sul campo un decente ammontare di know-how e vuoi scalare su più livelli i tuoi singoli infoprodotti e sistemizzarli in maniera graduale e per valore offerto.

Seguendo i 4 livelli di questo imbuto aumenti i profitti e il valore per transazione. Inoltre, più prodotti crei e più si espandono le possibilità di “intreccio” tra le varie offerte… con potenzialità prima assolutamente inimaginabili.

Per darti uno schema ordinato di passaggi da seguire, la creazione di questo funnel in 4 PARTI dovrebbe idealmente iniziare concettualmente dal tuo servizio di coaching. Da esso infatti potrai estrarre know how sufficiente per creare la tua core offer, che altro non è che la rappresentazione compressa su PDF (o video / audio) del tuo know how specialistico con cui aiuterai le persone del tuo mercato. Poi, dalla tua core offer, è facile tirare fuori almeno 3 Tripwire, e da questi ricavare almeno 12 lead Magnet differenti.

Avrai notato che non ho parlato di servizi ricorrenti e prodotti ad abbonamento. Infatti questo sarà oggetto di discussione di un prossimo articolo.

Nel frattempo se hai domande da fare e l’articolo ti è piaciuto fammelo sapere direttamente nei commenti qui sotto.

40 commenti in “I 4 livelli di un super funnel di vendita

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Bellissimo articolo!
Hai ragione da vendere, io un pò per via del poco tempo, un pò per gli eventi e per il mio costante incartamento, per quanto riguarda i miei proggetti e mai per quelli degli altri, non sono ancora riuscita a creare una newsletter decente e funzionale, per me e per i miei iscritti che spesso mi scrivono anche per questo motivo… hanno ragione.. sono un disastro con l’autorisponditore.. spero mi perdonino.

Più passa il tempo però e più mi rendo conto che senza non si fa nulla.
Grazie di tutto! ^_^

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Ciao Dany…si hai detto bene, senza autoresponder non si combina una mazza. E’ come gridare dall’alto del monte everest con il megafono e sperare che tutto il mondo ti ascolti, ma la verità è che non hai visibilità. Potresti aver scoperto un cura per il cancro, ma non lo saprà nessuno. trovo più intelligente craccare e far saltare qualche satellite della nasa e infiltrarsi dentro le emittenti per poter diffondere il proprio messaggio a mezzo mondo… (naturalmente è una sciocca metafora che rende l’idea, qualsiasi sia il proprio messaggio, che sia di utilità alle altre persone naturalmente)

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ottimo articolo, come d’abitudine… il mio nuovo prodotto a 97 è ora online, ma mi rendo conto che ho tralasciato vari step intermedi per ottimizzare la transazioni…. in ogni caso a breve lo diffrenzierò in vari formati e “tagli”… aspetto quindi con ansia il tuo prossimo articolo da chitarrista 😉

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Grazie Emanuele. Stai pensando a qualche sistema di upsell per caso?

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Sì, ci sto pensando ma non ho ancora le idee molto chiare.
Domanda da ignorante: il prodotto di upsell deve essere per forza da un punto di vista qualitativo ed economico più importante di quello di partenza?

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Non capisco a quali prodotti tu ti riferisca. io per esempio, scrivo i libri rientrano tra i prodotti di cui parli?

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Maria Teresa parliamo di Info-prodotti – ebook – libri – corsi – che si rivolgono a un mercato avente determinate problematiche a cui tu sai dare una soluzione per aiutarli a risolverli. Ovunque ti giro per il mondo l’economia e i mercati funzionano in questa maniera. Dappertutto, ovunque. Gli ebook per vendere hanno bisogno di questa caratteristica. Purtroppo non tutti riescono a capirlo. Anche i libri sono degli infoprodotti. Ma un libro deve avere anche un focus mirato e rivolto a un certo pubblico che ha già fame della soluzione. Questo pubblico può essere fatto di appassionati, oppure di gente che ha un problema urgente da risolvere.

A questo punto ti chiedo.. i tuoi libri, a chi si rivolgono? Alle donne? Come ne escono queste donne arricchite?

TIeni presente che col periodo che passiamo se già è difficile diffondere narrativa e romanzi offline, in mancanza di un tema forte ” e di una storia che abbia una grande catena di eventi e insegnamenti” tutto questo online è ancora più rischioso da combinare… e non consiglio di spenderci energie.

Oggi ciò che si vende per la maggiore sono conoscenze pratiche, e quasi di “sopravvivenza”

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Scusa Valerio mi associo alla domanda che ti ha fatto Maria e, oltre che appoggiare in toto quanto hai scritto, aggiungo che nel MODULO 2 del corso che sta seguendo Maria (BESTSELLER COURSE) c’è proprio uno sviluppo completo dell’analisi cui fai riferimento, cioè individuare la tipologia specifica del pubblico cui un libro si rivolge.

Nel mio corso ho chiamato “Cerchie” queste classi di pubblico e, al suo interno, spiego come tramite una semplice serie di domande, è possibile in pochi minuti individuare le Cerchie di qualsiasi libro: dal manuale al romanzo, dal saggio a un testo di poesie.

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Emanuele grazie per i tuoi contributi, sono molto preziosi. Volevo dirti che sono a conoscenza del tuo nuovo lavoro e l’ho già consultato velocemente, c’è anima e passione dentro, oltre che serio interesse per il tuo pubblico, mi piacerebbe visionarlo meglio e con più calma, se riesco a liberare spazio lo farò in questi giorni, purtroppo è un periodo saturo e del tutto caotico per me…

un grande saluto

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Gianni

Ciao,

vorrei sapere se è possibile saltare qualche step….
esempo: non saltarae lo step 1 e passare direttamente al 3 o al 4, senza step 2….

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Gianni si può fare… ma in un certo senso è meno scientifico. Se dai solo materiale gratis e poi chiedi alle persone 197 euro per il tuo corso avanzato stai facendo un buco nell’acqua. Certo potrebbe andarti bene, ma ti stai precludendo l’attenzione di tutti coloro che sono disposti a mettere mani al portafogli ma per diffidenza o per altre mille ragioni non si sentono ancora pronti. per queste persone bisogna creare dei prodotti low cost, che al contempo fungono anche da test-content.

Se il test content (che non richiede molto tempo per essere creato) si rivela un flop allora scopri anche che non ha alcun senso INVESTIRE tempo e energie nel backend, perchè sarà un’altro fallimento.

se hai altre domande chiedi pure

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Miulio Garsala

Io parto dal 4 step perchè i primi 3 portano solo plebei nel funnel 🙂

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Il 4° step è una cosa che o si ama o si odia. Io personalmente non sono propenso molto a farlo perchè anche se si ci potrebbe ricavare un discreto reddito è una cosa che ruba asset e la faccio solo in casi di emergenza SERIA

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Interessante quest’articolo valerio, in effetti i 4 livelli sono in pochi ad usarli tutti nei propri infobusiness. Questo dimostra come o sei un esperto (o molto appassionato) della tua nicchia di mercato o non riesci neanche a creare un imbuto di marketing completo…

Per questo se vuoi creare un infobusiness o sei esperto/appassionato di quel settore oppure cerchi di fare una partnership secondo me.

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Molto concentrato come articolo, anche se io, dopo mesi di studio sono ancora al I livello, e conto di fermarmi al secondo, non tanto per la difficoltà di arrivare al terzo, ma per il fatto che punto a fare un mini superreport e venderlo tra 17 e 27 euro. Appena finito il piccolo report gratuito inizieò anche a creare sul serio la mia “LIST”. Grazie ancora per tutto Valerio.

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Ottimo articolo Valerio, sono pienamente d’accordo soprattutto quando dici che “la vecchia scuola” insegnava di fare subito un e-book da oltre 250 pagg e stop … molto meglio un prodotto low-cost che sia eccezionale e che sia venduto dopo un ottimo omaggio e una “relazione” costruita con una serie di follow-up. Ti seguo da tempo, e lo faccio con piacere perché ti reputo uno dei migliori infomarketer italiani (non me ne vogliano gli altri) e sicuramente quello che sa trasmettere maggior trasparenza e sincerità ai propri lettori! 🙂

Personalmente sto ultimando il mio omaggio da fornire alla mia lista, però avrei una domanda da porti… non so se devo aspettare il prossimo post o posso farla già adesso): cosa ne pensi di offrire un servizio ad abbonamento nello step n°2, cioè al posto del report (o super-report) iniziale low-cost? Mi spiego meglio, immagina che io dia un ottimo omaggio alla mia lista… la seguo con vari follow-up interessanti, pratici, utili, creo relazione e fiducia con i miei iscritti… sarebbe un flop dal tuo punto di vista proporre già una membership da un tot euro mese? (non cifre alte, diciamo intorno ai 25-30€/mese) GRAZIE

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Naturalmente proporre un servizio ad iscrizione ricorrente mensile (o settimanale) è un’asso nella manica che tutti gli infomarketer di un certo livello conoscono. Ma non si tratta di FRONT END. Per capirci non è utile farsi conoscere subito dopo il GRATIS con un servizio ad abbonamento. Si hanno meno vantaggi e abbonati meno reattivi, che ti mollanno dopo 2-3 mesi nel migliore dei casi. trovo più intelligente preselezionare la clientela prima con un low cost straordinario e in seguito suggerire un servizio ad abbonamento (anche a basso costo) come backend. In questo modo l’assetto instaurato diventa più solido e gli iscritti permangono per piu tempo come conseguenza del tuo costante valore offerto e del superare in continuazione le loro aspettative

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Ottimo articolo come sempre.
Il mio problema è che purtroppo non sono ancora riuscita a sistemare il mio sito in modo da creare una newsletter.

Ho chiesto al mio servizio di hosting Linus i codici in php ma non funzionano quelli che mi hanno dato e sarebbe compresa nel costo annuale con il responder.

Quando il sito era sotto statico sotto windows ero riuscita a integrarla la newsletter, ma ora dinamico con Linux non riesco.

Sono imbranata, vero?
Qualche consiglio?

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Il problema è semplice e risolvibile. Non devi installare nulla sul tuo spazio hosting. se vuoi creare una newsletter e garantirti una percentuale di consegna delle email alta e a prova di spam devi usare un servizio come aweber o affini. Mai usare script casarecci oppure servizi improvvisati. Tieni anche presente che il servizio di autoresponder di ogni hosting non è “un autoresponder” vero, ma un servizio che ti invia una singola email automatizzata e che funziona poco e male..

però non vorrei aver capito male. Se magari riesci a essere più specifica posso consigliarti meglio come dovresti procede o a chi affidarti

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Silvio

secondo me la strategia del 4 step e’ devastante. non e’ applicabile a TUTTI i mercati ( infatti,quello del ”guadagnare su internet” e’ gia pronti,altri meno ), ma se crei una lista partendo dal 4 step,venderai praticamente TUTTI gli altri prodotti successivi (procedendo con una sorta di imbuto al contrario,dal piu’ costoso al piu’ abbordabile ) . Infatti ,chi non ha potuto comprare l’oggetto costoso, di certo ”non si fara’ scappare l’occasione” quando pubblicherai un prodotto low cost.
in alcuni mercati a mio avviso SI DEVE partire dal 4 step 😛 specialmente quelli gia’ saturi e sensibili all’acquisto,come questo.

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Ma guarda Silvio il REVERSE FUNNEL ha prodotto più disastri ai GRANDI GURU mondiali che altro… però loro siccome hanno liste da milioni di unità alla fine possono anche permettersi di ragionare in termini poco etici e andare in profitto comunque, nonostante le conversioni del REVERSE facciano letteralmente PENA. E nonostante che poi i loro stessi acquirenti si sono ribellati condividendo ONLINE tutti i loro corsi in siti pirata

Questo è ciò che ha prodotto il reverse funnel. Ma a noi in ITALIA non ci riguarda

Partire dallo step 4° può servire solo se sei un super professionista e specialista del tuo campo. Ciò significa che è utile se hai già un brand solido e affermato e se tutti parlano di te. Tuttavia manca un processo fondamentale che è quello del dare risultati in anticipo. Infatti il processo di fidelizzazione viene praticamente saltato del tutto…. in una parola si perde un enorme fetta di clientela che opportunamente educata potrebbe rappresentare alla lunga la parte principale del tuo imbuto di vendita. Ma tu la snobbi pensando che i migliori clienti sono quelli che ti danno 10.000 euro a coaching… ma siamo seri

CHI CAZZO FA COSI?

chi di noi comuni mortali può farlo? e la gente….? chi sono i POLLI CHE CI SPENDONO?

…e poi che razza di lista crei se parti dal vendere coaching ad alto costo ma di risultati gratis non se ne parla? Non sarà anche quella una lista di parassiti? metti 3000 cristiani a cui non sai cosa vendere, che non comprano un cazzo, e che di questi si salvano solo quei babbei che ti pagano 3000 euro per una sessione di coaching con te (quanti saranno al massimo? 3-4 in un anno? bene… però rimane il fatto che gli altri 2996 sono sospesi nel vuoto e stanno solo aspettando che gli vendi un prodotto a prezzi umani e accessibili)

Naturalmente non ha senso avere solo il 4° livello pronto. Ha più senso avere già tutto impostato con i precedenti, altrimenti fai comunque la fame. In tal modo puoi proporre il servizio X a prezzo scontato e passarglielo ai tuoi iscritti a 1000 euro invece che 3000

Certo …se uno non si fa prendere da manie di onnipotenza, il reverse può comunque essere usato in modo interessante (ai limiti dell’etica). Ma la maggior parte dei marketer lo usa come “camuffamento di prodotti di valore UGUALE” ma a prezzi minorati…

in una parola:

prima ti passo il SUPER PRODOTTONE del valore di 3000 euro

COMPRI?

NO!

oK TI PASSO IL MEDESIMO PRODOTTO… ma senza un paio di bonus e senza altre menate invisibili

TE LO PASSO A —> 500 euro

wow sembra un occasione (il contenuto nella sostanza però è uguale)

a sto punto mettetevi pure a ridere… questo è il marketing dei giochetti di questi giorni, ambiguo, di basso livello e senza senso..

BASTEREBBE UN SOLO SUPER REPORT PER STRACCIARE QUALSIASI PROGRAMMA DA 1997 EURO di questi guru

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alessandro

Ciao Valerio, il tuo articolo mi ha riportato indietro di molti anni, mi avvicinai al mondo della pesca e mi rivolsi ad un rivenditore perchè avevo intenzione di acquistare un gommone, (avevo in mente qualcosa di interessante) il negoziante ascoltò le mie richieste e capendo che ero un perfetto neofita mi sconsigliò di fare un acquisto impegnativo. Mi propose un piccolo gommone con un fuoribordo da 6 hp che acquistai, bene, dopo un anno ne acquistai uno più grande che il secondo anno cambiai con un altro gommone ancora più grande, fino ad effettuare un acquisto davvero importante per un gommone da 6 metri con tutta l’attrezzatura carrello compreso, praticamente step by step, naturalmente sempre dallo stesso rivenditore che mi aveva fidelizzato nel tempo. Morale della favola concordo pienamente con te che entrare in punta di piedi sia più opportuno e intelligente (come fece il rivenditore), che sfondare la porta a spallate, ciao e continua a tenerci informati.

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Ciao a tutti.
Il funnel è sempre stato interessante/emozionante dal punto di vista “Teorico”, ma nella pratica è dipendente dal mercato e assai difficile da applicare agli italiani (per non dire impossibile).

Intendo dire che all’estero la maturazione, la percezione, la fiducia nell’acquistare prodotti in upsell (funnel) è molto piu’ elevata che in Italia. Mi permetto di affermarlo con assoluta certezza visto che lo sperimento da tanti anni.

Secondo me diventa interessante:

1) amare e fidelizzare i propri clienti, quindi proporre loro differenti tipologie di prodotti che portano a molte vendite

2) presentare differenti prodotti per differenti fasce prezzo, in modo da soddisfare ampie sezioni di prezzo e clienti potenziali

Queste semplici strategie premiano nel medio-lungo periodo.

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Grazie Valerio per questo interessantissimo: è sempre un piacere leggerti ( e i commenti a volte sono altrettanto interessanti!).
Posso assicurarti che un neofita come me trova davvero difficoltoso affrontare la parte informatica e contemporaneamente il marketing, soprattutto quando si deve fare tutto mentre si svolge contemporaneamente il proprio lavoro che si ama e per questo fino ad oggi ha consentito di “portare il pane a casa”.
La delega è una vecchia istituzione, ma qui sul web i “grandi infomarketer” si dividono in due categorie (almeno questo ho capito fino ad oggi):
– quelli che curano le “piccole nicchie” (e sono intoccabili perché hanno i loro business personali da curare)
– quelli che curano il brand di grandi aziende e continuando a prendere lo stipendio da fame, anche perché non capiscono cosa significa curare il rapporto personale con l’utente finale che realmente ha interesse per i tuoi prodotti e non trova assolutamente nulla in giro di quello che puoi offrire e lui sta cercando (mi piace la metafora dell’Everest).
Ecco: sono nella condizione di gridare con il megafono dalla cima della montagna che possiedo
la soluzione di alcuni problemi di chiunque nella mia nicchia, ma avrei bisogno del satellite che possa lasciare il messaggio sul cellulare, … però mi si chiede anche di saper lanciare per questo il satellite nella sua orbita (quando invece devo ancora imparare a scrivere il messaggio: letteralmente).
In ogni caso, grazie ancora per questo tuo sforzo nel cercare di affrontare questi problemi: a me fanno capire quanta distanza separa anche in questo campo minato la “professione” dalla “improvvisazione”.
Forse chiedo troppo, ma se veramente vuoi aiutare (e non ho alcun dubbio in merito), pensa ad un post che chiarisca come poter utilizzare al delega dalla A alla Z di un info business (possibilmente con i nomi e ancor meglio anche con quello del “capo progetto”).
Chiedo troppo? … comunque grazie in anticipo.
PS: se posso suggerire, potresti pensare ad un terzo post su questo argomento, comunque mi farebbe piacere una risposta (anche in privato: come più ti piace).

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PS: come posso essere informato della presenza degli eventuali ulteriori commenti?
Grazie

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Stefano ti ringrazio del contributo, sicuramente farò un terzo post sull’argomento, come del resto avevo anticipato già alla fine di questo articolo. Se ti serve un chiarimento su qualcosa di specifico scrivimi pure via email.

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Il classico funnel funziona sempre, se alla base c’è un prodotto richiesto e una nicchia interessata. 😉

Io sto testando una nuova strategia, ma i risultati li potremo valutare solo a metà 2012, per allora ti prometto che dedicherò un articolo solo sul tuo blog.

Ciao Valerio,

Buone vacanze a tutti!

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Ciao Carissimo Cosimo, e benvenuto anche in questo piccolo spazio nel mio blog 🙂 … sono sempre contento di sentirti, fammi un fischio appena hai qualcosa di interessante da vedere. Ti mando un abbraccio e augurio di buone feste anche a te

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Gigi

Articolo interessante.
Però basta con questo infoprofitti. Tutti i giorni mi mandi una mail. Non lo voglio comprare.

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Ok, Gigi, tanto il lancio è terminato, non sentirai più parlarne

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LUCIA

VALERIO, NON SOLO GRANDISSIMO MA ANCHE ENORMISSIMO ED IMMENSISSIMO!!!

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Straordinario Articolo con informazioni e strumenti di alta qualità,ancora complimenti ciao

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alberto

complimentoni mi sono emozionato leggendo il suo articolo …le andrebbe di riparlarne acena sig conti?
ps potrei sapere il suo orientamento…

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Ciao Edwin, che sorpresa! Bhe, considerando che ci conosciamo da almeno 15 anni è bello vedere un vecchio amico che non sentivo da tempo, che mi viene a trovare sul mio blog, la cosa interessante è reincontrasi in questo modo. scrivimi su valerio@valerioconti.com, fammi sapere di te, e come te la passi 🙂

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CLAUDE

Ciao Valerio

Grazie del messaggio che stai diffondendo.Le mie mail all’indirizzo indicato sono rimaste senza ritorno;mi è rimasto il ricorso al blog

1-Ho letto in uno dei tuoi articoli che parlerai dei siti ad abbonamento.Mi puoi gentilemente indicare il link dell’articolo?

2-Domanda simile riguardante il dropshipping

3-Sono interessato a creare un sito ad abbonamento.Serve un blog?Ne ho uno in francese che ha solo visitatori di lingua inglese,per cui lo sto abandonnando..

4-Quale delle tue risorse a pagamento o gratuita posso studiare e mettere in pratica per avere entrate automatiche?

5-Puoi tracciare a grande linee i pilastri del marketing?

6-Come un infomarketer si mette in regola?

Grazie in anticipo

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Si scusa ma non riesco a rispondere a tutte le email che mi arrivano, venendo alle tue domande.

1) non ho ancora scritto l’articolo dedicato sui siti ad abbonamento

2) non ho parlato di dropshipping

3) per le continuity e le membership poi fare anche senza blog, anche se oggi lo standard sta diventando wordpress un pò ovunque

4) fermo restando che i soldi non piovono dal nulla, sicuramente i segreti delle squeeze page è il percorso più adatto da fare in tal senso, accanto a list alchemy

5) i pilastri del marketing online sono 3 cose: (1) list marketing 2 (offerte prodotti) 3 (traffico e conversion)

6) ascolta questo audio che lo spiega molto bene —>http://www.cerchiaristretta.it/blog/italo-cillo/aspetti-fiscali-e-tributari-degli-infoprodotti-risposta-a-tutte-le-domande-sul-guadagnare-online/

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elisabetta

bell’articolo come sempre sai sempre come prendere tutti io non ho questa capacità ci vuole una bella parlantina per saper scrivere questi articoli.

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Valerio

Ciao Valerio sono un appassionato di formazione,sia personale che formazione vendita; e volevo ringraziarti per tutte le informazioni che divulghi gratuitamente; sono veramente informazioni concrete che nessun’altro in giro da o almeno non in maniera cosi chiara e gratuita.

E’ da 5 anni che sono un venditore e da un anno circa ho cominciato la mia strada come piccolo e giovane imprenditore; visto che oggigiorno le regole del mercato sono cambiate(ormai i clienti tramite internet conoscono molto più di noi) è fondamentale crearsi una posizione su internet.

Ora veniamo a noi e alle domande che ho da farti.

Vedo che i tuoi corsi sono incentrati sugli infoprodotti, e sulla cura delle liste e il follow-up; a questo punto avendo un business che non è quello degli infoprodotti, ma bensì di un prodotto materiale (misuratore fiscale), dove non c’è la possibilità di fare un funnel molto corposo composto di 4 fasi, dato che la maggior parte dei profitti del business è incentrato sul prodotto di front end (che è il misuratore fiscale stesso);

mi domando se ci sia qualche tuo corso oltre cash blog(per costruire una presenza su internet) che mi possa aiutare a creare un funnel breve o comunque una sequenza per l’acquisto one-shot, da fonti di traffico PPC?

Ti ringrazio anticipatamente.

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Mitico Napkin! 😀

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La prima versione di questo articolo l’ho scritta nel 2011, da allora la configurazione dei 4 livelli del funnel E’ RIMASTA invariata ed è sempre attuale. Poi su digital marketer si sono inventati questi 4 nomi a mio avviso più impattanti che i soliti free offer, front end, backend, high ticket, mi sono piaciuti e ho aggiornato l’articolo.

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